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I progetti conclusi

Progetto Costa d’Avorio
Chiesa e aule scolastiche del villaggio di Ahibango

Ahibango è uno dei nove villaggi affidati alla cura pastorale della parrocchia Saint Jean XXIII a Tanda in Costa d‘Avorio. Parroco è don Gian Domenico Epis prete della nostra diocesi di Bergamo che da più di dieci anni vive il suo ministero a Tanda.
Ahibango è un piccolo villaggio a circa 7 Km da Tanda. Proprio la vicinanza alla città fa sì che ci sia un incremento numerico sostanziale della popolazione dell’intero villaggio e specialmente della comunità cristiana. Attualmente la popolazione conta 500/600 abitanti di cui circa la meta è cristiana, il resto vede la presenza di una comunità musulmana con una moschea e qualcuno legato ancora alle trazioni animiste. Una comunità, quella cristiana, molto vivace, come del resto lo è tutta la giovane Chiesa africana.
Attualmente le celebrazione sono tenute in una piccola chiesa che però sta diventando non più sufficiente a contenere i molti fedeli che la frequentano specialmente la domenica e nelle grandi celebrazioni come battesimi e cresime. Gli stessi funerali che vedono la presenza di persone appartenenti ad altre religioni vengono celebrati in un cortile all’aperto con tanti disagi soprattutto durante la stagione delle pioggie.
Durante la visita del nostro vescovo Francesco nel marzo 2014 i responsabili della comunità, capo chiesa e i catechisti in testa,  hanno sollecitato un aiuto economico per costruire una chiesa più ampia capace di raccogliere tutti i cristiani e migliorare anche la vita della comunità.
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Progetto Bolivia
Seminario Potosì

Il Seminario di Potosì è uno dei tanti segni seminati nel mondo a ricordo di papa Giovanni XXIII. Un segno che si prende cura della Chiesa locale e vuole aiutarne la crescita. Un segno che anche la nostra Chiesa, dopo più di cinquant’anni di cooperazione missionaria, intende continuare a custodire ed incentivare.
L’obiettivo è quello di offrire al Seminario la possibilità di autosostenibilità riguardo alla gestione ordinaria: il vitto, l’alloggio, gli studi dei seminaristi. Attualmente sono 10 gli studenti in formazione nei corsi di filosofia e teologia.
Il Seminario è collocato in un quartiere molto povero e disagiato e attraverso la realizzazione di bagni pubblici a disposizione della popolazione, che versa un piccolo contributo per poterne usufruire, sarà possibile sostenere le spese di gestione. Il progetto vuole dunque puntare anche alla riqualificazione di una zona depressa della città ed esprimere una risposta all’esigenza igienico sanitaria di tante famiglie.
Progetto Ruanda

La parrocchia di Nkanka, in Ruanda, nel 2004 ha aperto un Centro di Accoglienza dedicato a bambini e ragazzi con disabilità mentali, problemi di epilessia, bambini ipovedenti e con altre problematiche fisiche. Nell’ultimo anno sono stati accolti circa 170 ragazzi e 40 di loro sono stati inseriti nelle scuole primarie e secondarie.
Grazie al lavoro della laica missionaria bergamasca Consuelo Ceribelli che coordina il centro, è possibile offrire ai ragazzi la colazione, un pranzo completo, svolgere attività educative e ricreative e tornare poi alle proprie case avendo ricevuto le cure necessarie che a volte le famiglie non possono garantire.
Il centro URUGWIRO (tenerezza) lavora per:
  • assicurare una presa in carico psico-sociale dei ragazzi disabili;
  • suscitare una presa di coscienza del ragazzo come essere umano con pari dignità e diritti;
  • aiutare i ragazzi a continuare gli studi a livello primario (scuole elementari);
  • apprendere alcuni mestieri come cucito, falegnameria, giardinaggio;
  • rendere autonoma la persona con disabilità;
  • promuovere la morale, l'igiene, il rispetto e le relazioni interpersonali.
Progetto Bolivia

L’Hogar San Lorenzo è una realtà d’impegno educativo assistenziale della diocesi di Santa Cruz de la Sierra in Bolivia che ospita un centinaio di bambini da 0 a 10 anni orfani oppure vittime di abusi fisici e psicologici. Responsabile è mons. Sergio Gualberti, arcivescovo della Diocesi.
Accogliere, assistere, educare è il trinomio che impegna religiose e laici nella struttura. Il cammino di crescita è ritmato dalle attenzioni più quotidiane del cibo e del vestito a quelle che permettono integrazione sociale, morale e religiosa in prospettiva, dove è possibile, di un positivo reinserimento  familiare. Per questo è opportuno anche un continuo aggiornamento e specializzazione degli educatori e collaboratori dell’hogar.
L’attenzione al territorio permette di proporre anche momenti formativi e di accompagnamento, oltre la normale gestione della struttura, con funzione di prevenzione.
Il sostegno economico attraverso le bomboniere solidali vuole essere un contributo alla gestione ordinaria affidata, in buona parte, alla provvidenza.
Progetto Albania

Due comunità religiose di origine bergamasca, le Maestre di Santa Dorotea e le Figlie del Sacro Cuore sono presenti in due comunità delle diocesi di Rreshen e Lezhe in Albania.
Le opere si distendono, attraverso l’attenzione alla promozione donna, a beneficio dei figli, della loro formazione umana e cristiana e dell’accompagnamento familiare.
Le proposte si articolano attorno ai momenti della giornata: scuola, lavoro, tempo libero e attivano corsi di alfabetizzazione per le giovani mamme, laboratori di cucito per piccoli lavori retribuiti, corso di cucina e di economia domestica per ragazze e donne, attività formative e ricreative per i bambini.
Un’intensa attività pastorale impegna religiose, laici e volontari in servizi che hanno a cuore la promozione della persona, la formazione e l’educazione, l’accompagnamento spirituale.
Il vissuto umano e cristiano è segnato da anni di silenzi forzati, vuoti esistenziali e fatiche. La proposta educativa e formativa, la bellezza dell’annuncio del Vangelo.
Progetto Terra Santa

A sostegno delle scuole dell’infanzia per bambini delle comunità beduine promosso e coordinato dalla comunità delle Suore Comboniane che vivono in Gerusalemme Est a beneficio delle comunità dell’area compresa tra Gerusalemme e Gerico: questo il progetto che si sta realizzando ormai da anni. L’obiettivo è potenziare l’offerta educativa e il livello di scolarizzazione dei bambini attraverso una rete di asili nei campi beduini.
Si vuole quindi:
  • migliorare l’accesso all’educazione dei bambini Jahalin;
  • stabilire una rete di asili negli accampamenti beduini Jahalin nell’area Gerusalemme-Gerico;
  • migliorare il livello di scolarizzazione e il rendimento scolastico dei bambini di questa comunità, preparando i più piccoli all’ingresso nel mondo della scuola;
  • formare un’equipe di insegnanti preparate a portare avanti la gestione delle scuole materne in modo autonomo;
  • favorire l’inserimento femminile nel mondo del lavoro, come alternativa all’alto indice di disoccupazione dei giovani Jahalin.
Le scuole materne infatti, oltre che diventare un’opportunità lavorativa per le insegnanti che provengono dagli accampamenti beduini, consentono indirettamente alle donne di partecipare ad altri progetti occupazionali, come una cooperativa di artigianato locale.
   Il Telaio Della Missione Onlus - C.F. 04010920165
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